Alle ore 02:30 del 27 ottobre 1918 il il 12° reparto d'assalto italiano superò il Piave in prossimità della località Santa Mama - Buoro di Ciano e si attestò sulla sua sponda sinistra. Subito dopo seguirono la I^ divisione d'assalto, la 57^ e la 12^ divisione. Ben presto però, i ponti alle spalle degli italiani si ruppero e questi rimasero intrappolati tra il Piave ed il nemico, sull'Isola Verde, che dopo quei terribili avvenimenti fu per sempre chiamata "Isola dei Morti". Con una manovra a tenaglia gli alleati francesi da nord e quelli Inglesi da sud si ricongiunsero alla testa di ponte italiana ed iniziò così l'azione che portò alla ritirata degli austroungarici dal Quartiere del Piave. |
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Il tratto di fiume Piave che da Vidor arriva fino a Nervesa era da sempre ritenuto un luogo strategico. Quì passò Napoleone durante le sue campagne d'Italia; nella primavera del 1848 il generale Durando fronteggiò l'esercito austriaco (preludio alla Battaglia di Cornuda) e le Grandi Manovre del 1903 dell'Esercito Italiano si svolsero in quest'area. La linea del Piave rappresentò l'estremo baluardo difensivo (assieme al Grappa) durante l'ultimo anno della Grande Guerra, dall'autunno 1917 a quello del 1918. Vidor fu teatro di episodi legati alla ritirata del 1917 (Battaglia d'Arresto). Sul fronte di Nervesa si sviluppò l'assalto al Montello del giugno 1918 (Battaglia del Solstizio) e sull'Isola dei Morti puntò la direttrice principale della Battaglia di Vittorio Veneto. |
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Per gli austroungarici, attestati lungo la linea del Piave dal massiccio del Grappa fino al mare, l'eccessiva e repentina penetrazione dopo lo sfondamento di Caporetto si rivelò strategicamente controproduttiva, poiché lasciarono le linee di approvvigionamento molto distanti dal nuovo fronte. Questo fattore contruibuì al logoramento delle truppe che si trovarono a fronteggiare l'assalto italiano nell'ottobre 1918 e che pure seppero farsi onore, anche se presto dovettero ripiegare. L'armistizio fu richiesto dall'Austria durante quest'ultima, decisiva e rovinosa ritirata e fu ufficialmente dichiarato il 4 novembre 1918. Finiva così, sul fronte italiano, la Prima Guerra Mondiale, scontro tra potenze industrializzate, ancorché tra eserciti moderni, dove si rivelarono tutte le moderne e terribili armi di distruzione convenzionali ancora oggi in uso, dai sommergibili alle corazzate, ai grossi calibri d'artiglieria, agli aeroplani da caccia e da bombardamento, ai gas e alle bombe al fosforo, i carri armati e le autoblindo, le mitragliatrici automatiche, le mine, le comunicazioni da campo telefoniche e via radio, le truppe d'assalto ardite e così via... |
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Proponiamo un percorso di 21 km. circa interamente pianeggianti, con la possibilità di alcune varianti, con partenza da Vidor e destinazione l'Isola dei Morti e l'Oasi naturalistica di Fontane Bianche a Fontigo. Con un leggero prolungamento di pochi km. è possibile anche raggiungere Falzé di Piave e proseguire per il Castello di Collalto. Si tratta di una escursione rigorosamente in mountain bike, alla portata di tutti, purché minimamente preparati, integrata con osservazioni naturalistiche e birdwatching (binocoli forniti dalla Guida) dalle postazioni presenti lungo il tragitto. Il periodo migliore per questa escursione va dalla primavera inoltrata all'autunno, sebbene sia un percorso godibile anche durante le giornate invernali più miti. |
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Di seguito elenchiamo le principali condizioni di partecipazione ed informazioni utili. Il ritrovo è presso il piazzale del Municipio di Volpago del Montello (TV) alle ore 08:00. Da qui si raggiunge con mezzi propri Vidor e si prosegue in bici. Possibilità di noleggio bici e caschetto protettivo serviti in loco. Il rientro a Volpago è previsto a per le ore 19:00 circa. La Guida svolge anche servizio di assistenza tecnica e primo soccorso al seguito. Il percorso è sterrato e a tratti accidentato, quindi è indispensabile l'uso della mountain bike e si raccomanda anche l'uso del casco e di occhiali da sole. Il pranzo è al sacco. Si consigliano al seguito abbigliamento adeguato ed una buona scorta di bevande. In caso di pioggia nei giorni precedenti l'escursione, il percorso potrebbe, in alcuni tratti, essere fangoso ed è possibile anche dover attraversare delle piccole pozze d'acqua. C'è quindi la possibilità di sporcarsi e bagnarsi i piedi, per cui consigliamo di avere, all'arrivo, adeguato abbigliamento e calzature di ricambio. Qualora le condizioni meteo climatiche non fossero ideali per l'escursione in bici, è possibile effettuare la visita alle Oasi dell'Isola dei Morti e di Fontane Bianche anche con spostamenti in auto ed escursione a piedi. |
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ENRICO TIRINDELLI
Guida Naturalistico-Ambientale
abilitata ex L.R. Veneto 33/2002
via isonzo, 7/G
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328 0175442